Una 24enne colombiana è sopravvissuta per miracolo ad un volo di 4 piani. A cercare di ucciderla è stato l’ex fidanzato dopo 8 giorni di torture.
Una raccapricciante storia di cronaca nera è emersa in queste ore da Bogotà, Colombia. I fatti si sono svolti quest’estate, verso la fine di agosto, ma la tragica narrazione è giunta nel nostro continente solamente adesso. Come troppo spesso capita ad ogni latitudine, a scatenare la ferocia è stata l’incapacità di accettare la fine di un rapporto. Protagonista delle atrocità un ragazzo di soli 26 anni che voleva punire l’ex fidanzata per averlo lasciato.
Lo scorso 23 agosto il ragazzo, José Maria Ortega Nino, ha rapito l’ex fidanzata Maria Alejandra Rojas e l’ha rinchiusa in un appartamento situato nel quartiere di Cedritos. Dopo averla legata e imbavagliata, Jose l’ha denudata, chiusa in bagno e lasciata per 8 ore sotto l’acqua fredda nella doccia. Quella tortura, però, era solo l’inizio di una prigionia simile all’inferno.
Tortura, stupra e cerca di uccidere l’ex fidanzata
Nei giorni successivi, José ha passato 8 ore al giorno a insultare, minacciare, picchiare e stuprare la povera Maria. La giovane non si è persa d’animo e dopo 8 interminabili giorni di torture psicologiche e fisiche ha trovato la forze ed il coraggio di liberarsi e chiedere aiuto. Il suo carceriere, infatti, aveva lasciato una finestra aperta e la giovane ha cominciato ad urlare sperando che qualcuno andasse a salvarla.
L’ex fidanzato, però, si è accorto di quello che stava accadendo, così ha deciso di spingerla giù dalla finestra. Maria ha fatto un volo di 4 piani, fratturandosi gambe, caviglie, bacino e tutti i denti. A trovarla è stata una brigata di vigili del fuoco che l’ha trasportata in ospedale, dov’è rimasta per 13 giorni in coma. Al suo risveglio tutti quanti hanno pensato che fosse viva per miracolo.
La denuncia di Maria contro l’ex fidanzato
La ragazza ha spiegato ai media: “Al momento posso mangiare solo in forma liquida e sono incapace di dare sostegno alla mia famiglia. Dal 31 agosto sono stata per 13 giorni in terapia intensiva, lottando per la mia vita. I medici mi hanno detto che è stato un miracolo. Da quel momento sono stata sottoposta a 5 operazioni di ricostruzione facciale, ed altre ne serviranno in futuro”.
Maria in un secondo momento racconta ciò che è ancora più paradossale, ovvero che il suo ex è ancora a piede libero: “Sebbene siano state presentate delle denunce, le autorità non “sono state in grado” di arrestarlo per qualche strana ($) ragione. Pensate che ha persino cambiato casa dopo avermi quasi uccisa, aiutato da amici e parenti, ed è stato visto in strada ed in pubblico come se nulla fosse”.