La polizia di Berlino ha usato gli idranti per fare disperdere la folla di manifestanti che avanzava verso il parlamento.
Oggi a Berlino era un giorno importante, poiché il governo stava discutendo l’ampliamento dei poteri dell’esecutivo per fronteggiare l’emergenza Coronavirus. Insomma si discuteva di rendere sotto forma di legge quanto già stabilito nei mesi scorsi proprio per contrastare la pandemia di Covid-19. Tali modifiche legislative sono il preludio all’istituzione di misure ancora più restrittive di quelle applicate fino ad ora durante la seconda ondata. Un modo per velocizzare l’attuazione delle decisioni prese dopo il monitoraggio dei casi.
La popolazione di Berlino, stanca delle conseguenze di queste misure anti-covid e contraria all’ampliamento dei poteri del governo, è scesa in piazza per manifestare in massa. Secondo quanto riferito dalla polizia tra la zona di Mitte e la porta di Brandeburgo si erano assiepati tra i 5mila ed i 10mila manifestanti. Tra loro anche esponenti di partiti di estrema destra che hanno definito la nuova legge a quella dell’abilitazione del 1933.
Dalle immagini emerse in rete è possibile vedere come i manifestanti non indossassero le mascherine e non rispettassero le regole sul distanziamento. Gli agenti hanno invitato diverse volte i manifestanti a rispettare la normativa anti covid, ma gli inviti sono stati costantemente ignorati. A quel punto è stato deciso di costringerli a seguire le regole sul distanziamento con l’utilizzo di idranti. Un metodo brusco, ma ritenuto necessario per sfoltire l’assembramento di persone. Sembra inoltre che alcuni manifestanti abbiano attaccato gli agenti con spray al peperoncino.
Ovviamente l’utilizzo degli idranti è stato contestato dai manifestanti e dall’opposizione. Il portavoce del governo, Ulrike Demmer, ha negato che si sia trattato di un mancato rispetto del diritto di manifestazione, sottolineando come la pluralità di opinioni e il diritto di critica siano le fondamenta della democrazia tedesca. Tuttavia ha anche evidenziato come questa prerogativa debba essere esercitata nel rispetto delle regole: dunque mantenendo il distanziamento e indossando le mascherine.
Per quanto riguarda l’accusa di “Legge nazista”, il ministro degli Esteri Heiko Maas ha risposto con durezza: “Chiunque, naturalmente, ha diritto di criticare le misure, la nostra democrazia fiorisce nello scambio di opinioni diverse. Ma chiunque relativizzi o banalizzi l’Olocausto non ha imparato nulla dalla nostra storia”. A causa degli scontri tra polizia e manifestanti sono state arrestate circa 100 persone.
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