Vi ricordate di Silvio Baldini? Per molti il sessantaduenne tecnico di Massa resterà per sempre l’uomo del calcio nel sedere. Indimenticabile quel Parma-Catania della stagione 2007/2008. Da un diverbio col collega Mimmo Di Carlo si arriva ad un contatto fisico, l’ex allenatore del Parma smanaccia la mano di Baldini che gli sferra un poderoso calcio nel posteriore.
“A distanza di anni, quando m’incontra a Coverciano, finge di non vedermi“, ammette. Finisce quella stagione abbandonando la squadra etnea nel girone di ritorno. L’anno successivo torna all’Empoli, squadra con cui aveva ottenuto i primi successi, con la missione di riportarla in Serie A. Missione che si infrange nei playoff. Un paio di anni dopo l’esperienza col Vicenza conclusasi con un brutto esordio dopo otto giornate e poi l’oblio.
Silvio Baldini sparisce dai radar per sei anni. Tre anni fa il ritorno alla Carrarese, squadra della sua città, dove accetta di allenare senza stipendio. Quando gli si chiede il perché fosse sparito per così tanto, Baldini risponde che questo è il suo “Nuovo inizio” dopo sei anni trascorsi “Per monti a cacciare pernici con i pastori siciliani.”
Il tecnico ci spiega: “Non ci potevo più stare dentro il sistema. Me lo impedivano i miei valori, la mia necessità di emozioni. La società di oggi vuole solo vincenti e crea così una generazione di falliti…A un certo punto della mia vita volevo tornare a sognare. Il primo anno era la squadra più debole, ma è stato l’anno più magico, perché sognavamo. Oggi siamo più forti, ma non sogniamo più. E se qualcosa va storto, pali, rigori sbagliati, è perché non lo meriti. Io questa cosa la so bene”