Il ministro per gli Affari regionali e le Autonomie Francesco Boccia su La7 fa il punto sulle nuove regole che ci aspettano a Natale, presentate anche da Walter Ricciardi, consigliere del Ministro della salute; un preoccupante monito dal virologo Pregliasco, che mette in guardia sulla terza ondata a febbraio post-natale
Mentre il governo nella giornata di oggi darà l‘ok sul passaggio a zona rossa delle regioni Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia e Veneto e la Campania si prepara a ‘mini lockdown’ nelle città con alti livelli di contagi, cresce la preoccupazione per le imminenti festività natalizie. Particolarmente importanti per l’Italia sia da un punto di vista umano che economico, quest’anno il Natale sarà sicuramente differente rispetto a quelli vissuti fino ad ora, con il rischio di dover trascorrere le vacanze in pieno lockdown. Sono in tanti, oramai, a mettere in guardia sui rischi che deriverebbero dall’allentare troppo le misure in vista delle festività: dalla politica ai virologi, ecco lo scenario che potrebbe manifestarsi per Natale.
Niente più cenoni allargati e veglioni natalizi: ai tradizionali festeggiamenti allargati si sostituirà un cenone con il “nucleo familiare più stretto”: a dichiararlo è il ministro Francesco Boccia, che intervistato a ‘L’aria che tira’ su La7 affronta, fra i vari punti, il tema di un Natale che, a detta del ministro, sarà “diverso e con i familiari più stretti”.
Ma Boccia non è il solo a parlare di un “natale diverso”: a presentare quelle che saranno le nuove regole per le festività è anche Walter Ricciardi, consigliere del ministro della Salute per l’emergenza coronavirus, che intervistato da Sky Tg24 ha affrontato il tema dei festeggiamenti natalizi; sarà un “Natale di estrema prudenza, in cui purtroppo la circolazione del virus sarà ancora intensa per cui non saranno possibili – secondo me, ma anche secondo i dati – cenoni aperti, assembramenti, persone che non si conoscono e che stanno una vicina all’altra“. Anche per Ricciardi, dunque, niente festeggiamenti allargati: “Sarà un Natale magari con un cenone però con poche persone che si conoscono e che stanno molto attente alla distanza e all’igiene e che festeggiano in maniera sobria”.
Concorde con questa visione anche la sottosegretaria alla Salute Sandra Zampa che, ospite da Lilli Gruber a Otto e mezzo su La7, non ritiene pensabile un allentamento delle misure a ridosso nel Natale: “Dovremo anzi prevedere molto probabilmente una limitazione delle persone riunite a non oltre il primo grado di parentela”, ha detto la Zampa. Affermazioni su cui ovviamente concorda anche l’infettivologo Massimo Galli, che mette in guardia tutti: se si dovesse affrontare il Natale come è stato affrontato Ferragosto le conseguenze potrebbero essere terribili. Per il viceministro alla Salute Pierpaolo Sileri, intervistato a ‘Un giorno da pecora’ su Rai Radio 1, quello di quest’anno sarà “un Natale in cui sicuramente potremo fare molto meno di quello che abbiamo fatto il Natale scorso”. Insomma, dalla politica alla scienza, sono quasi tutti concordi nel ritenere impossibile pensare ad un Natale classico come lo abbiamo sempre vissuto.
Le alternative, infatti, potrebbero essere catastrofiche; con l’arrivo del Natale, a detta virologo dell’università degli Studi di Milano Fabrizio Pregliasco “il rischio è che la politica sia tentata di sdrammatizzare la situazione come successo in estate, per rilanciare l’economia. Questo non deve assolutamente succedere. Adesso bisogna organizzarsi per la terza ondata” di Covid-19, “che arriverà a febbraio”.
Quello che c’è da fare, dunque, è “aspettare di capire in che modo evolve la situazione. Bisogna aspettare i risultati delle nuove misure e valutarne i segnali”, ma se la situazione non dovesse migliorare “bisognerà necessariamente arrivare al lockdown generale”.
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