Scopriamo la storia di Jeff Bauman, il protagonista del film ‘Stronger- Io sono il più forte’ in onda questa sera su Rai Tre.
Questa sera Rai Tre propone in prima serata il film del 2017 ‘Stronger – Io sono il più forte‘. Si tratta dell’adattamento cinematografico dell’omonimo libro autobiografico scritto da Jeff Bauman. Sia il libro che il film ripercorrono gli istanti successivi all’attentato alla Maratona di Boston del 2013. In quella occasione Jeff è stato coinvolto direttamente nell’esplosione ed ha perso entrambe le gambe. Per interpretare il suo ruolo è stato scelto l’attore americano Jake Gyllenhaal, che per questo ruolo ha ricevuto la candidatura come miglior attore protagonista ai Satellite Awards e ai Critic’s Awards.
Sebbene vi siano alcuni dettagli in meno e minore focus sulla parte investigativa e maggiore su quella emotiva del protagonista durante la fase di riabilitazione, tra il libro ed il film non ci sono differenze sostanziali. D’altronde è lo stesso Jeff Bauman che ha scritto il copione per il film. I cambiamenti, dunque, riguardano esclusivamente le esigenze sceniche e narrative legate al medium differente.
Chi è Jeff Bauman
Nato a Chelmford il 2 gennaio del 1986, Jeff Bauman è uno scrittore britannico residente negli Stati Uniti d’America. Nel 2013 si trovava alla Maratona di Boston per aspettare la sua fidanzata, un evento molto importante per la città americana a cui partecipano persone provenienti da tutte le parti del mondo. Mentre si svolgeva la gara, però, è rimasto coinvolto in una delle esplosioni causate dagli attentatori ed ha perso entrambe le gambe.
Nonostante l’accaduto, Jeff non si è dato mai per vinto ed anzi ha cercato di dare una svolta alla propria vita a partire dal giorno successivo all’attentato. Nel periodo immediatamente successivo alla strage, lo scrittore ha contribuito alle indagini fornendo indicazioni utili a rintracciare uno dei possibili attentatori. La sua tenacia e la sua voglia di tornare alla normalità durante la difficile riabilitazione, sono state immortalate dal fotografo Josh Haner. Per quel lavoro Haner è stato premiato con il premio Pulitzer.