Si arricchisce di nuovi particolari l’indagine sull’omicidio di Luca Sacchi. A parlare in aula davanti ai pm Nadia Plastina e Giulia Guccione è Simone Piromalli, studente universitario e amico del killer Valerio Del Grosso. Piromalli ha dichiarato di aver assistito alla trattativa per la compravendita di settantamila euro di marijuana che ha portato all’uccicisione di Luca Sacchi.
“Ero distante tre o quattro metri, nel gruppo c’ erano Valerio Rispoli e Giovanni Princi. Si è avvicinata Anastasia, che aveva uno zainetto rosa. Ho visto estrarre un rotolo di banconote dallo zaino”. Rispoli secondo l’accusa era l’intermediario tra i pusher di Casal Monastero, Valerio Del Grosso e Paolo Pirino e il gruppo di Princi, del quale facevano parte anche Luca Sacchi e la fidanzata Anastasia Kylemnyk.
Piromalli ha affermato di essere rimasto scosso, mai si sarebbe aspettato che quella sera potesse accadere una simile tragedia. “Rispoli mi chiese di accompagnarlo ad incontrare Princi, avrei potuto avere un piccolo compenso. Poco dopo sono arrivati Luca e Anastasia e qualcuno ha tirato fuori dallo zaino di lei le banconote, ma non ricordo chi sia stato. Poco dopo è arrivato Del Grosso e ho sentito che discutevano di una trattativa per comprare marijuana”.
A quel punto Del Grosso si era allontanato per prendere la droga e il gruppo si spostava nel pub John Cabot, all’ Appio Latino, dove poco dopo avvenne l’omicidio. Piromalli racconta che: “Del Grosso, invece di andare a prendere la droga dal suo fornitore Marcello De Propris, si era fatto prestare una pistola: aveva deciso di derubare i ragazzi senza consegnare la partita di stupefacente“.
A quel punto Pirino avrebbe colpito la Kylemnyk con una mazza e alla reazione di Luca Sacchi, Del Grosso avrebbe risposto sparandogli alla testa. Piromalli ha raccontato che l’omicida e il suo complice sarebbero immediatamente scappati e subito dopo Del Grosso aveva provato a telefonargli, senza ricevere risposta.
Il giorno dopo Piromalli sarebbe andato a trovare l’amico Del Grosso che gli avrebbe confessato l’omicidio. “Era molto agitato, mi ha abbracciato e mi ha detto che la sera prima era successo un macello e che lui voleva solo spaventare i presenti, non voleva uccidere nessuno“.