“Non ci libereremo del virus, ma non soccomberemo. L’ orologio biologico del genoma dice che il Covid-19 gira da settembre. Si è adattato all’ uomo. Questo virus non è Sars, non è Mers, non è vaiolo, che hanno avuto un tasso di mortalità superiore anche al 30%. Il Covid ha una letalità media dello 0,4%”.
Esordisce così, in un’intervista rilasciata a Libero Quotidiano, il Professor Giorgio Palù, ex presidente della Società italiana ed europea di Virologia, tra i governatori di punta del Governatore veneto Zaia.
A suo dire, il coronavirus è destinato a diventare endemico:
“Ci adatteremo a lui o viceversa. Lo insegna la storia delle pandemie. Tutti i Coronavirus sono zoonotici: virus del raffreddore comparsi cento, mille anni fa o dal pipistrello o dal topolino. Si sono trasferiti dall’ospite intermedio all’uomo e ritornano ogni anno”.
E se dinnanzi a queste parole qualcuno potrebbe attribuirgli negazionismo, Palù replica così:
“Io non nego nulla: mi baso sui dati, sulla scienza, sulla storia. Il virus non va sottovalutato, è evidente, ma sono negazionista se affermo che gli studi di sieroprevalenza hanno dimostrato che nella Bergamasca si è sviluppata una certa immunità? Che lì il 45% della popolazione ha sviluppato gli anticorpi? Che nel Centro-Sud oggi l’ epidemia è più diffusa perché a marzo circolava molto meno rispetto al Nord?”
E dopo aver affermato che “c’è già la cura a base di anticorpi monoclonali”, il professore ha aggiunto:
“Non è l’Hiv, sottolineiamo anche questo. Dobbiamo riprenderci il mondo: il Covid-19 è più virulento di una normale influenza, certo. Ha una letalità maggiore, ma non è minimamente paragonabile a quella provocata da altri virus“.
Non per questo, non è preoccupato per l’andamento della curva epidemica:
“La curva è cresciuta esponenzialmente. Da qualche giorno però sembra che stia leggermente deflettendo, c’è una stabilizzazione sia nei nuovi contagi che nelle terapie intensive. Non dei ricoveri però, e mi permetta di dire che la gente finisce in ospedale anche per il terrorismo che viene diffuso da certi media e pseudo esperti”.
Quando in realtà basterebbe fare una cosa: usare la mascherina.
E lo ribadisce anche il professore:
“L’uso della mascherina è fondamentale. In troppi non la mettevano: diciamocelo. Quando mi trovavo in certe vie stracolme di gente senza il minimo di protezione mi nascondevo. Scappavo”.