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Polemica sulle fasce regionali: perché Campania è gialla e la Calabria rossa? Facciamo chiarezza

Dopo la divisione dell’Italia in diverse fasce di pericolosità, a molti è sorto spontaneo chiedersi come mai, ad esempio, la Campania sia zona gialla mentre la Calabria, con meno contagi, rossa. Facciamo chiarezza

In Calabria gli ospedali sono ancora semi-vuoti o, per lo meno, lo sono le terapie intensive. Con un numero di 4.244 positivi, notevolmente inferiore rispetto a quello di altre regioni, la punta dello stivale diventa zona rossa. Viene dunque spontaneo chiedersi come, e perché, la regione sia entrata nella fascia rossa mentre altre, prima fra tutte la Campania, siano zona gialla. Uno degli aspetti da prendere, innanzitutto, in considerazione, è l’Rt, che indica la velocità con cui si trasmettono i contagi: in Calabria, come ha chiarito Giovanni Rezza, direttore della prevenzione al ministero della Salute, l’Rt preso in considerazione dal governo era a 1,66 “Un valore molto alto anche se a prima vista la situazione poteva sembrare sotto controllo”, come testimoniato dal repentino aumento dei casi.

Alcuni chiarimenti sulle incongruenze fra le Regioni

Fra i 21 parametri presi come riferimento dal governo, sicuramente i numeri di contagi e, soprattutto, l’Rt sono fra i più importanti; ed è proprio in merito a questi indicatori che sta emergendo un dubbio ormai conclamato: ci sono dei buchi nella trasmissione dei numeri effettivi da parte di alcune regioni. I dati dei contagi vengono trasmessi dalle Regioni alla protezione civile, che a sua volta li comunica ai vertici superiori, ossia i ministri della Salute degli Affari regionali assieme ai rappresentanti di regioni, province e comuni. A notarlo è anche Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, il quale, tuttavia, non ritiene che sia stato fatto consapevolmente: esclude, dunque, “ogni ipotesi di dolo per costruire scenari più favorevoli”. Cinque le regioni interessate dall’incompletezza di alcune voci: Abruzzo, Basilicata, Liguria, Veneto e Valle d’Aosta. Altre, invece, trasmettono i dati ad intermittenza: fra queste Valle d’Aosta (che è zona rossa), e poi Campania, Sicilia, Marche e Friuli-Venezia Giulia. Va inoltre precisato che è probabile che il governo abbia tenuto in considerazione le misure già fortemente restrittive imposte in anticipo dalla regione governata da De Luca. Problema opposto per la Liguria, dove si sospetta che l’Rt sia stato sottostimato. 

 

Martina De Marco

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