Uno scienziato russo ritiene che sarebbe opportuno ibernare gli astronauti da mandare su Marte per ridurre lo stress del viaggio.
L’obiettivo della Nasa e delle altre agenzie spaziali è quello di raggiungere, un giorno, il pianeta rosso. Questo risultato è stato posto in cima sin da quando è stata raggiunta per la prima volta la Luna e si pensava che sarebbe stato raggiunto dopo non troppi anni. Nei 51 anni passati dal primo approdo sulla Luna, però, gli scienziati si sono resi conto che la missione spaziale era più complessa del previsto. Non c’era una tecnologia in grado di ridurre il tempo necessario a raggiungere Marte ed una volta giunti, non c’era la possibilità di fare ritorno.
Com’è risaputo, inoltre, sul pianeta rosso non ci sono le condizioni ideali per la vita, dunque, in queste condizioni si trattava di un viaggio suicida. L’ambizione di raggiungere Marte fisicamente era così elevata che per anni il progetto è stato messo da parte. Solo in questo 2020, con l’ingresso del progetto Space X si è tornati a parlare di un viaggio interplanetario.
Astronauti ibernati per tutto il viaggio verso Marte
Ancora oggi l’obiettivo risulta a lunga scadenza, ma il progetto esiste e non è detto che in un futuro non troppo lontano vi si arrivi. Tuttavia ci sono molte problematiche ancora oggi, una delle principali riguarda proprio il tempo necessario a raggiungere il pianeta. Secondo i calcoli attuali il viaggio durerebbe 7 mesi, un tempo enorme per gli astronauti in viaggio. Stare tutto quel tempo in uno spazio angusto, immersi nel nulla cosmico e con la paura di non arrivare a destinazione è un problema di non poco conto.
Una soluzione, però, l’ha pensata lo scienziato russo Vladyslav Vyazovskiy. Il professore associato di Oxford, esperto in sonno e funzioni del riposo, ritiene che una soluzione ideale sarebbe l’ibernazione per tutto il tempo del viaggio. In una recente intervista, ipotizzando un viaggio verso il pianeta, ha detto: “Immaginate, ad esempio, un viaggio verso Marte, a quanta acqua, cibo e carburante ci sarebbe bisogno. Se voi siete coscienti, tutto questo avrà un enorme impatto sulla vostra salute psichica, rimanendo per lungo tempo in un ambiente estremamente ristretto. Quindi sarebbe davvero vantaggioso porre gli astronauti in stato di stasi“.
Chiaramente questa ipotesi al momento è parte dello studio scientifico, ma non ci sono le basi per porre un essere umano in ibernazione. A spiegarlo è lo stesso Vyazovskiy, il quale dice: “Al momento possiamo produrre uno stato di finta ibernazione attraverso i farmaci, ma non ritengo si tratti dell’approccio più promettente”. Lo studioso spiega che ci sono specie di animali che possono essere ibernate e ritiene che la scienza si debba focalizzare su di essi per carpire il loro segreto e poter indurre un simile stato anche negli esseri umani.