Intervento radiofonico notturno per Andrea Roncato.
Intervistato dai conduttori del format ‘I Lunatici’, l’attore emiliano classe ’47 he parlato di tanti aspetti – a partire dalle nuove restrizioni causa pandemia:
“Come sto passando questo periodo? Io non sono uno che frequenta la movida o che va spesso a cena fuori. Abito in periferia, in campagna, i ristoranti che frequento sono all’aria aperta, con grandi spazi dove poter stare con pochi amici. Non ho risentito molto di questi blocchi che ci sono, l’unico che mi riguarda è quello del cinema e del teatro. L’ultimo spettacolo l’ho fatto due settimane fa con Gigi, il teatro era pieno, con i distanziamenti, c’erano parecchie persone. Cerco di tenermi sempre informato, ma non in modo ossessivo. Me la cavo bene perché abito in campagna. Ho cinque cani, tre gatti, due conigli, tre galline, sono molto distanziato dalla movida cittadina”.
Quindi, una battuta sul compianto Gigi Proietti, con cui avrebbe dovuto collaborare:
“Lo conoscevo bene, l’ho sentito per telefono non tanto tempo fa. Dovevamo fare una commedia, con la sua regia, mi sentivo molto onorato di questa cosa, poi non se è fatto nulla perché non abbiamo trovato i fondi. Proietti non è una perdita di noi italiani, è una perdita del mondo intero, è uno di quei personaggi irripetibili, che quando se ne vanno lasciano sgomento e tristezza perché sai che personaggi così non ne vedrai più. Come lui c’è solo lui”.
Tornando a se stesso, Roncato torna sulla fama da latin lover che lo ha sempre caratterizzato (forse anche per i ruoli assegnategli nei vari film):
“Playboy lo siamo stati tutti e nessuno. Ho avuto la fortuna di fare molti film con bellissime donne. Qualcuna c’è cascata, molte no. Quel Roncato esiste nell’immaginario collettivo, la realtà è diversa. Io sono un tipo tranquillo, normale, poi per carità, se vedo una bella donna me ne accorgo. Ho fatto una vita molto più normale di quanto si pensi, niente di speciale. Ci sono donne importanti nella mia vita, con la prima fidanzata, con cui sono stato quattordici anni, forse è stata la donna della mia vita. Anche se mia moglie, oggi, è la donna della mia vita, con lei ho trovato la pace, in tutti i sensi. Poi ho avuto avventure, ma credo siano cose che hanno provato tutti”.
Roncato ha quindi proseguito, raccontando retroscena anche molto privati della sua vita:
“Ho sempre parlato raccontando tutto, se ho fatto errori nella mia vita, il primo a cui l’ho detto è stato il pubblico. Venticinque anni fa dissi che avevo provato la cocaina, e dissi a tutti di non farlo. Stefania Orlando continuano a chiamarla l’ex moglie di Andrea Roncato, ma lei ha un marito, si chiama Simone, perché devono etichettarla come l’ex moglie di Roncato? Non è un oggetto, è una persona. E poi scrivono ancora che il nostro matrimonio finì per la droga. Non è vero, non lo facevo più quando mi sono sposato. L’ho fatto per un paio d’anni, perché frequentavo brutte compagnie. La mia confessione è stata strumentalizzata, io ho semplicemente detto ragazzi, l’ho provata, non fatelo, perché è una cavolata. Continuano ancora a parlare della mia storia con Moana Pozzi! Ma è lei che l’ha scritto, mi ha dato anche un bel voto, ne sono felice. Ma ho avuto storie più importanti nella mia vita, poi Moana non c’è più da tempo, bisognerebbe avere più rispetto per lei”.
E lo sfogo è continuato, diventando un vero e proprio attacco alla stampa (che d’altra parte due copie le deve vendere / due click deve farli, ben lo sappiamo):
“I giornali scrivono sempre certe cose di me: non scrivono che mantengo due canili o che dono il sessanta percento di quello che guadagno in beneficenza. o sono ambasciatore per la difesa dei bambini disabili nel mondo. Questo non interessa. Scrivono sempre della droga o del sesso. Mi arrabbio, ne parlo, ma in realtà a questo punto non me ne frega più niente. Se te la prendi sei un insicuro, io so quello che valgo, conosco i miei pregi e i miei difetti, di quello che dicono gli altri non me ne frega un cavolo. E’ aria fresca”.
Per finire, Roncato – che in questa intervista ha davvero parlato a cuore aperto – ha parlato delle proprie pauree:
“Cosa mi fa stare bene? La tranquillità, gli amici, la gente. Amo stare con mia moglie, davanti al camino, la sera, a guardare la tv. Mi fa paura la morte. Perché devi abbandonare tutte queste belle cose. Mi dispiacerebbe lasciare mia moglie, i miei animali, la mia campagna. Se c’è qualcosa dopo la morte secondo me? Io spero di sì, credo di sì. Sono credente, sono figlio di un sagrestano, ho passato la mia infanzia ai lati di una chiesa. I primi soldi che ho guadagnato li ho guadagnati suonando l’organo in chiesa (ricordiamo come Roncato abbia conseguito la licenza di solfeggio al Conservatorio, ndr). Ai tempi per far l’attore non bastava fare un reality. Io ho una laurea in legge, ho fatto tanti corsi, ho amato e amo molto questo lavoro. Nella mia vita tante volte ho sbagliato strada, ma forse per questi anni passati ai bordi di una chiesa, mi sono sempre fermato, e sono tornato indietro quando sbagliavo”.