Treni fermi, ad eccezione di 8 collegamenti su 2 tratte, e lavoratori in cassa integrazione. È la decisione di Italo a partire dal 10 novembre
Notizie tremende sul fronte dei collegamenti ferroviari: Italo ha deciso di sospendere “la maggior parte dei servizi giornalieri del suo network” a partire dal 10 novembre, mettendo i dipendenti in cassa integrazione. Questo in conseguenza del nuovo decreto emanato dal Governo Conte che mette nuovamente un freno alla capienza massima (riducendola dall’80 al 50%), ma anche alle limitazioni degli spostamenti sia tra regioni che tra comuni stessi. In un comunicato l’azienda ha sottolineato che “la situazione che si sta verificando per il trasporto Alta Velocità è identica a quella realizzatasi durante il lockdown di primavera, quando si registrò un crollo della domanda del 99% con gravi ripercussioni sull’intero settore.
Dunque, “a causa della riduzione della domanda di oltre il 90% sul trasporto lunga percorrenza in tutta la nazione e della introduzione delle limitazioni riguardanti la mobilità interregionale da e per territori strategici della propria offerta”, verranno mantenuti “due soli servizi giornalieri sulla direttrice Roma-Venezia e 6 servizi giornalieri sulla direttrice Napoli-Milano-Torino e applicherà la cassa integrazione al proprio personale”
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