Il poliedrico artista lascia a tutti noi un’eredità artistica senza pari: il ricordo di Proietti attraverso alcuni dei suoi contributi, dal cinema al teatro fino alla tv e alla pubblicità
La storia dello spettacolo italiano avrà per sempre un debito enorme nei confronti di Gigi Proietti , che con la sua morte si porta via non solo un pezzo dello spettacolo, ma della nostra storia nazionale. Artista poliforme e amatissimo dal pubblico , Proietti ha saputo destreggiarsi con la sua innata abilità e brillante ironia in ogni performance possibile, da quelle cinematografiche alle pièce teatrali fino ad arrivare ai rinomatissimi spot che lo hanno visto protagonista. Ecco solo alcuni dei suoi principali contributi per ricordare uno dei più grandi maestri della risata e della storia italiana del teatro.
Uno dei film più noti di Proietti è stato senza dubbio Febbre da cavallo del 1976 , girato da Steno. Nel film interpreta il personaggio di Bruno Fioretti, detto Mandrake , un uomo dipendente dalle scommesse che si guadagna da vivere girando alcuni spot pubblicitari. Nella scena, Mandrake cerca di pronunciare invano la frase “il whisky maschio senza rischio” , ma continua a sbagliare quello che deve dire.
Fra gli spot girati da Proietti, due fra i più noti sono quelli per la Kimbo : il primo è quello dello slogan alla romana “a te ti piace, a me me piace” e l’altro è quello di Pino il tirchio , costretto ad Offri un caffè a tutti attraverso un simpatico inganno ordinato da Proietti al personaggio dal “braccino corto”.
Pino il tirchio:
Riportiamo, di seguito, alcune delle barzellette più note di Proietti, diventate un cult senza tempo
Ricordando il maestro Proietti è impossibile non fare riferimento al suo amore per il teatro e gli insegnamenti che hanno formato tantissimi attori della scuola romana. Nonostante la pandemia ed i problemi cardiaci che lo ponevano particolarmente a rischio, Gigi Proietti lo scorso luglio aveva voluto riaprire il suo Silvano Toti Globe Theatre che guidava da ben 17 anni: “E ‘un gesto di coraggio. C’è voluta la mia’ tigna ‘ , come si dice a Roma “, disse, e con la sua scomparsa ed i teatri chiusi il mondo della recitazione vive, mai come ora, un grandissimo lutto. Per la sua storia ed i lasciti a generazioni e generazioni di attori, l’Università degli Studi di Roma di Tor Vergata gli aveva conferito il titolo di ‘ Professore Emerito Honoris Causa’ : “Il teatro andrebbe curato di più dalle istituzioni”, aveva detto in occasione della consegna del titolo.
Ricordiamo il maestro in teatro con l’epica scena tratta da “La signora delle Camelie” , in cui Proietti recita nei panni del Conte Duval : nonostante il suggeritore Spartaco gli indichi quali battute fare, il Conte continuerà a dirle nel modo sbagliato a causa di un problema di memoria. L’esito scenografico e recitativo è senza precedenti:
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