L’attentatore di Nizza Brahim Aoussaoui non è un lupo solitario? Il timore degli inquirenti

Si fa sempre più strada la convinzione che l’attentatore non abbia agito da solo dopo l’arresto di un ipotetico complice, mentre Macron vara una serie di leggi speciali

Un altro uomo è stato arrestato ieri a Nizza dalla polizia, sospettato di essere il complice di Brahim Aoussaoui, l’assassino della Chiesa. Secondo gli inquirenti, il 47enne indiziato avrebbe fornito all’attentatore un cellulare: si fa strada, dunque, la convinzione che Aoussaoui non abbia agito totalmente da solo, ma che facesse riferimento ad una rete consolidata sul territorio. La tensione in Francia è altissima: il Paese è “sotto attacco”, ha riferito Macron, che sotto notevoli pressioni politiche ha deciso di varare una serie di leggi speciali e di fare un giro di vite dopo i vari attentati e le minacce ricevute. 

Espulsioni, stretta sulle moschee e militari

Si opta, dunque, per il pugno di ferro: Macron ha deciso di raddoppiare la presenza dei militari per le strade e a ridosso dei luoghi di culto: proprio oggi a Parigi si riunirà il Consiglio della Difesa. Dopo la brutale decapitazione dell’insegnante Paty, l’Assemblea nazionale francese ha disposto l’espulsione di 231 migranti radicalizzati, di cui 180 già in carcere. Una questione, quella delle espulsioni, particolarmente complessa: resta aperta la problematica dei cittadini francesi radicalizzati, i quali non posso essere espulsi: si valuta, a questo proposito, di considerarli come “collaboratori dei nemici” per poter procedere all’arresto e, dunque, alla detenzione.

Il governo, inoltre, vuole effettuare una stretta su moschee e finanziamenti dall’estero: sono 73 quelle sotto il mirino degli inquirenti, e fra queste sono comprese una serie di scuole coraniche. Anche questa è una delle questioni più dibattute: una serie di associazioni, infatti, ha già annunciato di voler fare ricorsi in tribunale. Nella bozza di legge che si discuterà in questi giorni si valuta di proibire anche il cosiddetto “Islam consolare”, ossia una rete di accordi e finanziamenti provenienti da potenze straniere, in primis Marocco, Turchia e Algeria. La legge che vieterà l’istruzione fondamentalista verrà presentata il 9 dicembre: i divieti severi riguarderanno gli insegnamenti fondamentalisti sia a casa che nelle scuole coraniche. Misure, queste, che saranno difficili da attuare: si stima che fra i 5.720.000 musulmani presenti in Francia almeno 300mila siano coinvolti con processi di radicalizzazione, diffusa soprattutto fra i giovani.

 

 

 

 

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