Il nuovo studio condotto dalla Sorbona di Parigi mette in guardia sui pericoli del consumo eccessivo sia di bevande zuccherate che di quelle ‘dietetiche’: i rischi di riscontrare problemi cardiaci sono altissimi
La Diet coke fa davvero meno male rispetto a quella normale? Secondo un nuovo studio, condotto dai ricercatori della Sorbona di Parigi, la convinzione che le bevande dietetiche siano più salutari altro non è se non un mito.
I ricercatori parigini hanno condotto un’analisi su 104.760 partecipanti, ai quali è stato chiesto di compilare tre registri dietetici di 24 ore ogni sei mesi. Questi ultimi sono stati poi divisi in tre sotto gruppi: non consumatori, consumatori bassi e consumatori elevati. Dall’analisi dei dati è emerso che i consumatori abituali di bevande zuccherate sia normalmente che in modo artificiale (le cosiddette bevande light) hanno sviluppato maggiori possibilità di soffrire di problemi cardiaci, come ictus, infarti e vari sindromi coronariche.
Eloi Chazela, responsabile della ricerca e ricercatore presso il Dipartimento di epidemiologia nutrizionale a Parigi, ha dichiarato: “Il nostro studio evidenzia che le bevande zuccherate artificialmente potrebbero non essere un sostituto salutare delle bevande zuccherate, e questi dati forniscono ulteriori argomenti per alimentare l’attuale dibattito su tasse, etichettatura e regolamentazione delle bevande zuccherate e addolcite artificialmente”.
Va specificato, tuttavia, che si tratta di una correlazione e non di un messo causale diretto: in qualsiasi ricerca scientifica vanno tenuti in considerazione fattori concomitanti e predisposizioni sia ambientali che genetiche che potrebbero, ovviamente, inficiare il rapporto diretto fra una qualsiasi patologia e il consumo di cibi o bevande. Non è la prima volta, però, che sono stati posti in evidenza i pericoli derivanti dal consumo di bevande dietetiche: l’anno scorso, un altro studio ha messo in guardia sul fatto che bere due bevande gassate al giorno, comprese quelle a basso contenuto calorico, può aumentare il rischio di morte prematura di oltre un quarto rispetto al normale. Questo studio venne condotto su oltre 450.000 persone, rilevando che i consumatori regolari avevano sviluppato fino al 26% di probabilità in più di morire entro i prossimi 20 anni, con la possibilità che potessero contrarre malattie mortali che interessano il sistema cardio circolatorio e quello digestivo.
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